Modulo storico

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Cap. IV: MedioEvo

ell’anno 360 d.s. un sacerdote devoto di Locost dal nome di Oltion fece edificare la città di Haldane in pieno territorio elfico dapprima come un piccolo insediamento e poi sempre più grossa strappando agli elfi il consenso dietro promesse mai mantenute di non espandere ulteriormente la dimensioni del nuovo centro abitato. Quando la città giunse a contare qualche migliaio di abitanti, Oltion dichiarò illegale qualunque forma di magia, compresi gli incantamenti sugli oggetti, sostenendo la sua pericolosità per la cittadinanza. In questi anni era riuscito a farsi adorare dalla semplice popolazione di Haldane, che lo vedeva guarire ed addirittura resuscitare chi aveva avuto problemi di caccia o incidenti mentre lavorava i campi, di conseguenza essa non esitò un istante a credergli. Coloro che violavano questa legge (di solito avventurieri incauti) erano puniti con la morte.

el frattempo, poiché quasi quattro secoli ormai sono passati, molti umani e semiumani (tra cui anche elfi e gnomi anche se a scopo puramente esplorativo) hanno cominciato il loro ritorno verso un continente diventato sconosciuto e inospitale: ciò che la guerra non aveva distrutto e di cui si aveva ancora memoria è perso per sempre negli elementi naturali che, con il normale scorrere del tempo, l’hanno lentamente cancellato. Il vecchio continente è ora la terra del dominio incontrastato dei mezz’uomini, discendenti degli umani che decisero di non imbarcarsi, essi si sono evoluti adattandosi alla scarsità costante di cibo e sono mutati a causa della presenza di magia divina in tutte le loro terre. Se l’aspetto esteriore è molto simile a quello dei loro lontani parenti, le dimensioni cambiano notevolmente e questa nuova gente (che in quattro secoli ha ormai sviluppato una cultura assai diversa dalle altre conosciute) appare minuta ed indifesa, cordiale e affabile. Le seconde due caratteristiche sembrano essere vicine al loro modo di concepire i rapporti con qualunque senziente, ma per quanto riguarda l’essere indifesi, gli esploratori umani hanno presto dovuto ricredersi. In seguito alle prime esplorazioni umane, diversi mezz’uomini hanno deciso di imbarcarsi per il Nuovo Continente ed a partire dal 370 la loro presenza comincerà ad essere sempre meno oggetto delle curiosità da parte delle razze che lì abitano da tempo in quanto, soprattutto a Iolia la loro comunità comincerà a farsi sentire ed alcuni di loro guadagneranno fama e rispetto soprattutto in ambienti mercantili.

ntanto, nel vecchio continente, come riferiscono gli esploratori, le grandi strade e le città con i loro enormi edifici sono scomparse o costituiscono il territorio di malefiche creature inimmaginabili che la natura devastata del continente ha selezionato per secoli e che non intendono lasciare i territori conquistati. Si capisce quindi perché la maggioranza degli umani e dei nani non avesse allora e non abbia oggi nessuna intenzione di abbandonare così in fretta il luogo in cui sono vissute diverse loro generazioni o dove si trovano anche tutte le loro ricchezze e la loro storia.

rincipali oppositori al permanere degli umani nel vecchio continente sono sicuramente gli elfi Silvani: molte delle loro più piccole tribù sono state praticamente disintegrate durante la guerra per le razze ed almeno quattro di quelle più grosse e rappresentative sono invece state allontanante dalle loro terre di origine in seguito al trattato firmato dopo la guerra. L’idea che dominava allora nelle teste di chi ha firmato il trattato e che è rimasta costante (visto che alcuni di coloro che hanno apposto la firma, a distanza di oltre quattro secoli, sono ancora vivi) è che la rinuncia alla terra natale fosse solo una parentesi nella storia della tribù; quando invece si resero conto che gli umani non avevano intenzione di abbandonare un luogo che sentivano come proprio (perché da loro abitato da generazioni) cominciarono ad impugnare le armi e come prima risoluzione, il consiglio di guerra degli elfi silvani stabilì che nessun insediamento umano sarebbe mai diventato stabile all’interno del loro territorio. Ovviamente la prima città interessata da tale decisione fu la città di Haldane (o come la chiamavano gli elfi, Gwynedd) edificata al centro del territorio silvano.

Cap. V: Il periodo dei Disordini, l’Era degli Eroi

i è accordo comune tra gli storici nell’identificare l’inizio del cosiddetto periodo dei disordini esattamente con il settembre dell’anno 371 d.s. In quel mese fu superato il livello di sopportazione degli elfi silvani del gruppo degli Ahmanni che vivevano e vivono tuttora nella zona in cui Haldane era stata edificata: essi attaccarono all’alba del giorno del 26 settembre da tre lati la città (riportano le cronache che fu risparmiato curiosamente proprio il lato debole, vi sono alcuni fantasiosi canti sulle motivazioni) facendo piovere letteralmente fuoco sulla città intera. Ogni gruppo di attacco sembra fosse costituito da 10 reparti di “Corde d’Arco”, la resistenza umana fu debole: alcuni gruppi armati provarono una reazione a cavallo ma furono presto costretti a ripiegare.

a città di Haldane fu quindi abbandonata, riportano le cronache nella grande Biblioteca di Iolia che un piccolo villaggio costruito in territorio elfico era stato distrutto, si accenna a voci insistenti di un massacro degli abitanti ma nessuna prova è mai stata portata a favore di questa tesi ed in effetti ricercando nelle stime della popolazione della città di Thivel (l’attuale Necromunda come in seguito verrà spiegato) nell’anno dopo si può scoprire come la popolazione sia praticamente raddoppiata nel giro un singolo anno. Sommando questo dato al fatto che questa città in linea d’aria era tra le più vicine (relativamente, si tratta di circa 500 km) ed al fatto che è noto come gli elfi in genere non si siano mai dati al saccheggio di una città trucidando i suoi abitanti, è possibile quindi dare credito alle canzoni scritte dagli elfi che hanno effettivamente vissuto quella battaglia e che sostengono di aver scortato la popolazione di Haldane verso Thivel, che, per quanto li riguardava, era comunque interna al territorio umano.

successivi 29 anni non videro grandi sviluppi nella questione: la situazione di rapporti tra le razze degli elfi, (in particolare quelli silvani) e gli umani raggiunse dei periodi di estrema crisi che videro schierare imponenti eserciti in alcune zone di confine; la zona di estrazione mineraria nella provincia nordica di Palomar fu occupata militarmente dagli umani: essi accusavano gli elfi di depredare i preziosi carichi di armi verso la capitale che andavano a rifornire l’esercito umano e nanico. Altra zona calda era da considerarsi quella del massiccio del Topo, limite nord della provincia di Lorana (ad est dell’attuale Necromunda nella zona dei boschi dei briganti) dove si schierarono quattro guarnigioni complete dell’esercito regolare Confederato e lì rimasero di stanza per circa sei anni, mentre un numero imprecisato di elfi silvani delle temibili Corde D’arco si preparava a dare battaglia sulle montagne del massiccio stesso.

ell’anno 402 d.s. la Bestia Fafnihr riprese vita attiva nel vecchio continente che cominciava a riprendersi e non trovando il nemico e la causa del suo odio incontenibile (Locost, che aveva distrutto il suo padrone durante la “Guerra per la Vita”), nuovamente riversò la sua violenza distruttrice sulla pacifica civiltà dei Mezz’uomini. La Storia a volte è cinica con i suoi protagonisti: come quattro secoli prima era stato per gli umani adesso anche i Mezz’uomini presero ad imbarcarsi alla volta del nuovo continente cercando scampo.

gnari del verificarsi di questi avvenimenti, i potenti eserciti degli umani e degli elfi si preparavano a combattere tra loro: un ultimo tentativo fu tentato da chi cominciava a presagire la situazione che andava configurandosi: nella provincia all’estremo ovest della Federazione umana, fu deciso un consiglio multirazziale. Il luogo scelto era la città di Thivel che negli ultimi trenta anni era diventata una autentica roccaforte monoteista all’insaputa del governo centrale e sfruttando la sua posizione estremamente lontana dai traffici e dall’interesse di molti abitanti della federazione. L’incontro non poteva dare buoni esiti partendo da queste premesse e fu spostato nel Porto di Tellar: vi presero parte quasi solamente gli elfi stessi divisi al loro interno sull’opportunità di iniziare una nuova guerra, la stessa Coda Chiazzata si dichiarò apertamente contraria ma non riuscì a strappare altro se non una ulteriore posticipazione dell’inizio del conflitto da parte elica, ove gli umani non avessero insistito nello schieramento di guarnigioni e nella costruzione di fortificazioni sul confine.

ino all’anno 402, la carica di capo dell’esercito era stata rigorosamente separata da quella di capo del Governo federale, l’unica eccezione era stata costituita da Forthian ed aveva portato alla “Guerra delle Razze”. Il Generale dell’esercito era quindi rappresentato non dal Governatore ma dal Capo della Biblioteca di Iolia: questi in realtà lasciava praticamente sempre le decisioni ai generali delle Guarnigioni e svolgeva compiti di rappresentanza diplomatica della potente machina bellica. In questo senso si spiega il perché il capo dell’Esercito Federale a quel tempo era la maga Elfa Ahaspring; la situazione era imbarazzante in quanto un elfo era chiamato a fare da portavoce dell’esercito umano e nanico: ella accettò di buon grado il patto che era stato proposto da Coda Chiazzata, ma in maniera prevedibile, questo atto le costò il suo ruolo all’interno dell’esercito non appena rimise piede nella Capitale e poté parlare con il Governatore.

’intervento di Ahapring. risolse momentaneamente la crisi ma ebbe due effetti del tutto imprevisti: esso portò alla divisione tra l’esercito umano e quello nanico nel giro di pochi mesi; il Governatore della Federazione Labell Da Thai Crystall approfittò della situazione e convinse l’elfa a mantenere solamente la carica di capo della biblioteca abbandonando “spontaneamente” la carica di Generale: in questo modo per la seconda volta nella storia della Federazione qualcuno concentrò su di sé contemporaneamente sia il controllo dell’Esercito che quello sul Governo della Federazione stessa. Il Governatore andava lentamente accentrando su di sé tutti i poteri e tendeva ad eliminare fisicamente tutti i suoi oppositori politici: nel giro di pochi mesi il Governo Federale passò ad una forma di monarchia più o meno mascherata.

el vecchio continente intanto Fafnihr proseguiva nei suoi massacri, la sua furia risultava incontenibile, decine di migliaia di Mezz’uomini perirono nel vano tentativo di arginarlo se non sconfiggerlo, le giovani divinità, che non ne conoscevano i poteri, iniziarono a non accettare più la cosa. Thystonius tentò una prima volta di affrontare la Bestia con l’aiuto di tre dei suoi giovanissimi fratelli: Chorollis (poi diventato l’incarnazione del Commercio e dei desideri), Floranus (Dio della Natura) e Garlen (Dea della salute e della medicina). Lo scontro risultò senza un vincitore e Fafnihr si allontanò dalle zone abitate del vecchio continente. Le divinità si convinsero di aver superato la prova che il Destino aveva posto loro davanti e non si curarono di capire cosa avessero in mente i loro altri due fratelli, Vestral (Inganno e Tortura) e Raggok (Vendetta e Tradimento), che avevano assistito allo scontro senza mai intervenire.


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