videntemente Locost preferì evitare il rischio e per fare ciò scelse alcuni dei semiumani
a lui più devoti tra quelli che sembravano dimostrare maggiori potenzialità e condivise con
loro una parte dei suoi poteri in cambio della fedeltà più assoluta. Li condusse nell’esercito
dei Titani ed in pochi mesi questi accrebbero esponenzialmente i loro poteri riuscendo spesso
a superare gli stessi titani in combattimento: queste creature presto divennero note come
Diavoli.
orte del numero di quasi un centinaio di queste nuove e mostruose creature Locost attaccò il
Drago in una battaglia campale adottando una strategia molto intelligente descritta nell’opera
di Umha: conscio del fatto che non era possibile distruggerlo in uno scontro diretto Locost
fece in modo che il Drago fosse impegnato in un combattimento con i suoi diavoli ed intanto
preparava un nuovo tipo di incantesimo da lanciare verso il nemico. Quando sembrava che ormai
la situazione fosse del tutto compromessa per il Dio, che vedeva notevolmente ridotto il
numero dei suoi fedeli, l’incantesimo fu lanciato ed il potere del Drago fu diviso in decine
di creature che invasero il mondo fuggendo in tutte le direzioni. Le creature nate da questa
divisione sarebbero quindi i draghi moderni che hanno ereditato solo una parte dei poteri e
delle altre caratteristiche del loro progenitore.
l Drago Ancestrale aveva però previsto la sua fine e prima di morire aveva donato una gemma
dai poteri straordinari alla giovane Dea Jaspree. Questa divinità era rimasta sconosciuta fino
a quando il poema di Umha non è tornato alla luce riconducendo a lei molte delle leggende che
avevano attribuito parti della sua triste storia ad altre divinità. La dea era nata nello
stesso periodo di Astendar ma era rimasta nell’ombra fino a quando da sola non era riuscita
a scoprire di che tipo di poteri era dotata: ella controllava quella che oggi è conosciuta
come magia, un unico irresistibile e multiforme potere.
el farle questo dono che accresceva ulteriormente il potere della Dea, il Drago le predisse
che il suo intervento avrebbe portato alla vittoria su Locost ma le confidò che questa vittoria
sarebbe arrivata a caro prezzo.
roprio verso la Dea si stava rivolgendo intanto l’attenzione di Locost convinto ora di aver
quasi risolto i suoi problemi. Locost era a conoscenza del fatto che la Dea Jaspree disponeva
di un potere magico diverso dai poteri utilizzati dagli altri Dei: sebbene infatti i suoi
incantesimi fossero noti nessun Dio era mai riuscito a replicarli anche quando la stessa
Jaspree aveva provato ad insegnarli.
ocost era in parte umano e come tutti gli umani temeva tutto ciò che sentiva come
profondamente diverso e fuori il suo controllo e così egli non riuscì a trovare il coraggio di
affrontare un avversario che non poteva comprendere. In questo senso, conscio del fatto che il
tempo aveva sempre giocato a suo favore, Locost decise di attendere un’occasione propizia e
lasciò che la data d’inizio della Guerra giungesse inesorabile.
ocost non si sbagliava e le cose volsero a suo favore in modo inaspettato subito dopo i primi
scontri: il Dio infatti era relegato sul primo piano materiale a causa delle sue origini umane
e quando gli Dei iniziarono a lanciare i loro incantesimi e a scontrarsi sulla terra fu
evidente che non sarebbero sopravvissute che poche forme di vita qualunque fosse stato l’esito
della guerra divina. Jaspree decise allora di cercare un accordo ed evitare la distruzione
della vita terrestre. Essa accettò di trattare da sola, perché riteneva di essere ben difesa
dai suoi poteri e sentiva che nessuno avrebbe potuto sconfiggerla perché il Drago stesso
l’aveva già predestinata a sconfiggere il Dio ribelle.
’incontro fu organizzato nel piano astrale dove entrambi gli Dei vedevano limitati i loro
poteri ma la Dea era troppo sicura di sé e fu ingannata dalle sue convinzioni cadendo in una
trappola spietata che la vide teletrasportata insieme ai suoi carnefici sul Piano Materiale.
Qui Locost sapeva che ella non avrebbe osato agire per paura di distruggere la terra stessa e
mentre si accingeva a sferrare il colpo di grazia sulla divinità sconfitta, Jaspree capì
finalmente a cosa si riferiva il Drago ancestrale con la sua predizione e non si oppose al
suo destino.
l suo potere non sarebbe morto con lei ma si sarebbe diffuso sulla terra dove i semiumani
avrebbero finalmente cominciato ad avere i poteri sufficienti a contrastare l’esercito dei
devoti di Locost. Prima o poi la Dea avrebbe trovato il modo di tornare ed era disposta ad
aspettare donando alla terra la magia se il suo sacrificio (questo il senso della premonizione
del Drago) fosse davvero stato utile a sconfiggere il male.
iò che Jaspree non aveva previsto era come si sarebbero comportati i suoi assassini per
evitare che il corpo si rigenerasse e che il suo potere ritornasse in qualche modo
indesiderato: la sua testa fu separata dal corpo, e anche questo fu diviso in varie parti e
portate lontano in qualche zona inaccessibile della terra. I diavoli riuscirono solo
parzialmente nel loro intento e non riuscirono ad impedire che si avverasse la profezia:
quando la dea morì il suo enorme potere si propagò sulla terra (ci sono molte ed interessanti
leggende su come questo esattamente sia avvenuto) venendo recepito dai semiumani di tutte le
razze (quindi anche elfi, gnomi ecc.) che cominciarono a chiamare le sue manifestazioni con
il nome di magia. Il potere magico che aveva investito la terra era però scomposto in tante
parti quanti i luoghi della sepoltura della Dea e perse quindi il suo devastante potere
unitario: furono pochi i senzienti che riuscirono a riunirlo nuovamente in sé, nella maggior
parte dei casi esso si manifestò diviso e forse per questo anche più facilmente gestibile da
mente mortale.
questo punto però vi è una chiara omissione su che fine abbia fatto la gemma donata dal
Drago a Jaspree: Umha non ci aiuta a capire cosa ne abbia fatto Locost anche se è plausibile
ipotizzare che non abbia potuto utilizzarla perché riguardava un potere troppo lontano dai
suoi. E’ interessante però notare come nel poema manchi un verso (o meglio nella versione
originale del poema la numerazione dei versi salta un numero passando dal verso 2378 al 2380):
molti studiosi hanno cercato di interpretare il significato di questa omissione palese ma è
parere dei più che il significato debba essere cercato in una scelta precisa da parte
dell’autrice di comunicare al lettore che non intende parlare di alcune cose. Questo
lascerebbe intendere che forze superiori (leggi Celestiali) hanno esplicitamente chiesto
alla poetessa di tralasciare questa parte del racconto, ma più semplicemente potrebbe anche
essere uno stratagemma per dare maggiore veridicità al tutto.
ome previsto dal Drago questa mossa, studiata da Locost per condurre alla vittoria le sue
armate si ritorse contro di lui: i semiumani erano infatti ora dotati di poteri straordinari
con i quali potevano difendersi e contribuire alla loro salvezza; visto il valore e la tenacia
di alcuni in particolare tra i guerrieri ed i maghi umani che combattevano per salvare se
stessi, Telchar, il Re degli Dei, mandò diversi emissari sulla terra ad addestrarli e a
donare ai più meritevoli dei poteri particolari: questi guerrieri divennero poi noti come
Celestiali.
a qui è possibile riprendere con la lettura di Denta: egli scrive che la guerra continuò
per anni provocando deflagrazioni inimmaginabili da mente umana e per fortuna fu quasi
interamente combattuta su piani diversi da quello terrestre altrimenti nessuno avrebbe
potuto raccontarla qui, sul Primo Piano Materiale. Locost era ora costretto a combattere
con le sue schiere nel piano astrale per non dover affrontare anche i poteri magici dei
semiumani che sempre più lo andavano abbandonando così, costretto in un ambiente che non
gli era congeniale e limitato dalla mancanza di uomini a lui devoti che gli donassero la
forza spirituale di cui aveva bisogno, fu sconfitto all’inizio del primo secolo p.s.
(prima dello sbarco).
pochi diavoli sopravvissuti furono costretti a ritirarsi ma la vittoria era giunta a caro
prezzo solo quattro delle antiche divinità sopravvissero alla Guerra divina Dei: essi si
assunsero il compito di vigilare che mai più una simile guerra potesse riproporsi. Gaia
divinità della Terra, la più antica divinità di cui si narri nel Mito istruì i tre giovani
dei scampati alla distruzione facendo in modo che assumessero ognuno il controllo di una
sfera elementale. Rigel dea dell’Acqua, Lioth dea dell’Aria e Flean Dio del Fuoco costituirono
un gruppo permanente di Celestiali destinato ad organizzarsi ed ampliarsi autonomamente e
presero in consegna il corpo ancora vivo ed indistruttibile di Locost adesso separato dalla
sua mente sospesa da un incantesimo in un’altra dimensione.
quattro Dei presero quelle che sembrarono le misure più sicure per evitare il ritorno di
Locost ed il ripetersi dei tragici eventi: il suo corpo immortale ancora magicamente “sospeso”
fu sepolto centinaia di chilometri sotto terra, in un continente lontano dagli uomini che ne
subivano così facilmente il fascino. La sua “bara” fu composta da quattro gusci impenetrabili
ognuno dei quali rappresenta uno degli elementi. Un oggetto arcano chiamato “scettro di luce”
pesa sulla sua attività mentale che rimarrà morta fino a quando questo (posto sulla terra in
un luogo sicuro) riceverà la luce derivante dal sole.
a tutti sapevano che prima o poi Locost avrebbe trovato il modo di risorgere e per difendersi
da questa eventualità i quattro Dei riportarono in vita Fafnihr il lupo millenario che era
stato ucciso insieme al suo padrone (Coymraffan, il Dio della Caccia) e che non risentiva
degli influssi di Locost e dei suoi servi in quanto esso stesso era una creatura dei Piani
Oscuri. Proprio a causa della sua origine, Fafnihr si dimostrò più un pericolo che un alleato
e trovando già sconfitto l’essere verso il quale cercava vendetta nonché privo del padrone
cominciò a vagare per la terra inferocito aspettando il momento del ritorno di Locost e della
vendetta (si dice che da lui derivi la malattia della licantropia).
quattro Dei elementali dovettero perciò intervenire ancora sul Piano materiale
contrariamente a ciò che si erano proposti: essi portarono a compimento un incantesimo unico
nel suo genere e che non avrebbero più saputo replicare. La bestia fu quindi confinata in
una “zona morta” ovvero una zona a schermatura dove i poteri magici di tutti i tipi non hanno
effetto e quindi un luogo dove essa torna ad essere una creatura quasi normale. Per
controbilanciare una zona morta è necessaria la presenza di una zona a grande concentrazione
di energia ed i quattro Dei pensarono di indirizzare la massa risultante di energia in una
creatura ameboide mutaforma dalle doti molto particolari. Essa fu creata direttamente
all’interno dei piani oscuri libera di muoversi nutrendosi esclusivamente di energia magica
di qualunque natura; lo scopo dei quattro Dei era evidente: la creatura avrebbe cacciato e
distrutto tutti i Diavoli che abitavano quel Piano maledetto fintanto che avesse avuto “fame”
e che quindi Fafnihr fosse rimasto al suo posto. Quando e se Locost si fosse risvegliato
avrebbe per prima cosa distrutto quel concentrato di energia per impossessarsene (egli era
in grado di farlo sicuramente) ed in questo modo Fafnihr si sarebbe liberato e avrebbe
cominciato la sua caccia.
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