PG UNICO.
Solo 2 volte nella mia storia di Fengard ho mosso dei doppi:
1. Nel 2003-2004 in seguito al primo omicidio di Corwin e alla sua possessione/trasformazione in Demone che mi "obbligava" ad un gioco più austero e distaccato. In quel frangente mi venne concesso di creare un Doppio PG e poiché la Fratellanza senza Vessilli necessitava di un "consigliere" bonario e fraterno (dato il distacco di Corwin) senza oneri gestionali, la supportai dall'interno con beneplacito di chi allora era l'unico a sapere chi fossi: Thoros il (Chierico) Segaossa.
2. Tra 2020-2021 solo per alcuni mesi, di gioco solo alcune settimane, Kvote altrimenti detto Kote, facente funzione di Oste della Taverna di Necromunda con beneplacito dell'Admin della Land. Nato per creare leggere estemporanee, cancellato dopo poco dietro richiesta.
Menzioni perse a causa delle 2 cancellazioni del PG
(non richieste)
• Risolte tutte le quest di Fengard
• Risolte tutte le quest di Necromunda
• Risolte tre quest di Lamar
1• Assegnata Magia supplementare per meriti di gioco.
2• Assegnata Arma per meriti di gioco.
3• Assegnato Oggetto Unico per meriti di gioco.
4• Nota di merito per la collaborazione alla costruzione della Land (On ed Off). |
Stato Civile del PG
(inserito ca. 2002 e sostituito ca. 2003)
Stato civile |
Ruolista NECRO |
Stato civile |
Ruolista DE |
Favella 2000: l'ambitissimo settimo capitolo
Mai pubblicato, dalle bozze di Vahn il Cantastorie
Decoro alla cueva.
Zalya: “Francis, oltre che un damerino sei anche un pallone gonfiato!”
Francis: “Zalya…l’unica cosa che si gonfia quando sono con te sono i miei pantaloni.”
Sincerità fengardiana.
Aura: “ditemi ciò che devo fare per entrare nell’esercito”
Carmin: (sorridendole) “guarda, se riesci ad infilarti il braccio in bocca fino al gomito è fatta.”
Invidia.
Mirael: “sai Vahn…non vorrei che con Kiol finisse come con Zaharil…”
Vahn: (acido) “Kiol non si ucciderebbe mai per te.”
Interrogati più volte su quali siano le reali attività che sostengono la fratellanza e la Cueva, rispondiamo con questo video, dedicato in particolar modo al principe senza vessilli, che in questo periodo si sente molto…bardo. Quello vestito di bianco è Corwin (ndr)
https://youtu.be/h_D3VFfhvs4
Flash spot
Usa Malantio, il rasoio a dieci lame, per una rasatura perfetta.
Attenzione, sconsigliato agli anemici.
Cinque lunghissimi giorni.
Torek: “presto, mio pupillo! Ci aspettano cinque lunghi giorni alla spiaggia di Ghileas.”
Maraviglia: “si, maestro…cosa mi insegnerete?”
Torek: “pensavo di iniziare dalla vita privata di Dominique Lake, ma è un po’ noiosa…quindi direi che partiremo dalla fratellanza senza vessilli.”
Maraviglia: “…maestro…ma non sono un po’ pochi cinque giorni, per spiegarmi tutto quello che c’è dietro a tutte le città di iolia, compresi i rispettivi abitanti?”
Torek: “..in effetti è molta roba, ma…non ti preoccupare. Sento una forte affinità con te, e credo proprio che ci capiremo alla svelta..”
Maraviglia: “Si, anch’io lo sento, maestro. E’ come se fossimo sulla stessa lunghezza d’onda…”
Torek: “stai continuando a fare i tuoi esercizi quotidiani di…restringimento?”
Maraviglia: “certo: curvo le spalle e trattengo il respiro per un’ora al giorno. Vedrete che mi adatterò perfettamente alla vostra sacra armatura.”
Torek: (incamminandosi verso la spiaggia con un paio di tende da campeggio in spalla) “dovrai meritartela…”
Maraviglia: (seguendolo con un notes) “sarò onorato di portarla per celebrare la mia…ehr…la vostra memoria, Maestro.”
Nel frattempo a Lamar il Principe dei senza Vessilli si è iscritto dopo lungo rimuginare ad un nuovo corso partito in sordina alla Ridente..
Ellenroh: “cominceremo con qualcosa di semplice.. concentrati ..”
Corwin [fissando l’elfa annuisce attento]: “fatto..”
Ellenroh: “bene.. con calma prova a…”
…nel pomeriggio, al palazzo del Governatore..
Ellenroh: “mio signore quindi capirete, questa città è la mia vita, io sono la voce del..”
Oltar “Ellenroh.. ma tu.. non eri..” [dubbioso osserva l’elfa, distratto]
Ellenorh? “sì? ..dicevo io sono la voce del pop..”
Oltar.. “bionda? I tuoi capelli sono..” [osserva perplesso, completamente distratto]
Ellenroh: “..si bionda, perché mai?” [l’elfa fissa il governatore e scuote il capo con l’aria di chi sta per dire “lavorate troppo voi”]
Oltar a sua volta scuote il capo bofonchiando.. “ma sono.. blu.. … elettrico”
Ellenroh ignorandolo riprende “..dunque dicevo, sono la voce del popolo, e il popolo pensa che…”
… dopo qualche ora, per le vie della Ridente Oltar e il fido Malduin passeggiano discorrendo un po’ di questo, un po’ di quello.. vicino al mercato Malduin si blocca tirando, poco cavallerescamente per la manica il governatore
Malduin “..ma quella non è…”
Oltar fissa a bocca aperta la figuretta indicatagli dall’inquisitore “Ellenroh..”
Malduin “ma.. i suoi capelli…”
Oltar shockato bofonchia “punk..”
Malduin gli fa eco “ punk..”
I due si fissano a lungo
Oltar “…”
Malduin “…”
La stessa sera, in un vicolo dietro la casa dell’elfa c’è chi giura di averla vista salutare, con aria sacrificata, un giovane uomo dall’aria molto soddisfatta che pare dicesse “ci vediamo domani per la seconda lezione” Il nostro informatore segreto sostiene che dopo aver sventolato la mano l’uomo abbia commentato un laconico “ooops”
Ellenroh è stata vista alla taverna dei due leoni con un’acconciatura rasta color fuxia.. nessuno si è azzardato a farglielo notare così come nessuno, per educazione, l’ha ancora avvisata dello strano tic che le prende, di tanto in tanto la palpebra sinistra. Un cerusico di passaggio, sottovoce, ha commentato usando una parola arcana.. probabilmente magica “..stress”
Annotazioni del Principe senza Vessilli sul suo diario personale.
Oggi ho cominciato le lezioni, splendido, sento di essere portato… In particolare..
Ho fatto cose... visto gente... Un po’ qua, un po’ là…
Oltar 25/10/06 h 22.05.42 in Bacheca Fato
Oggetto: [Quest] Vento a Lamar
E' il caso di spendere qualche parola, visto che le cose stanno diventando complesse (e mi piace^^). Mesi fa durante il torneo di lotta a mani nude di Ghileas fu ucciso un membro della Guarnigione, Devan. Non si conobbero mai le vicende esatte e non si seppe il nome dell'assassino. A distanza di mesi, pochi giorni or sono (un paio di settimane fa se ricordo bene), un personaggio è andato da Oltar (non ne dico il nome qui per non scoprire il suo gioco o "doppiogioco" che dir si voglia: ovviamente Staff e Saggi ne possono venire a conoscenza liberamente per controllare la correttezza del tutto ^^), vendendogli una lettera di un pg, in cui si denuncia il nome dell'assassino e si indica il nome di un testimone. Nessuna prova certa, quindi, nelle mani di Oltar, se non una soffiata e nulla più: il nome del presunto assassino è Vento.
L'informatore ha anche comunicato che questo Vento si trovava a Lamar nella Taverna di Merenwen; così Oltar ha contattato Merenwen, che ha confermato la presenza di Vento e ha fornito la sua descrizione e quella di chi l'accompagna. Oltar ha emesso il mandato di comparizione per Vento, chiedendo privatamente ai membri della Guarnigione di metterlo in stato di fermo: non un arresto vero e proprio, ma una sorta di pernottamento forzato in Caserma per far sì che avesse modo di venire interrogato dal Sovrintendente. Vento si è incontrato con una Guardia, ma è fuggito rifiutando di andare in Caserma e rivolgendo parole offensive nei confronti della Guardia. Così facendo ha fornito a Oltar la scusa per emettere un ordine di arresto vero e proprio (cosa che prima non poteva fare, visto che Oltar non aveva prove certe della sua colpevolezza nell'omicidio), con l'accusa di resistenza allo stato di fermo e offese nei confronti di una guardia. Oltretutto, è stato proibito a Vento di lasciare la città, sia per terra sia per mare: le forze dell'ordine di Lamar hanno la sua descrizione fisica e vigileranno a dovere, in modo che se vuole tentare la fuga serva un Master imparziale a seguire la cosa. Fondamentalmente, ora Vento è bloccato a Lamar e su di lui pendono due capi di accusa più un sospetto per un terzo crimine, da verificare.
Vedremo come si svilupperà la cosa! ^^ |
Estratto dal Sesto Episodio di Favella 2000
Dopo questo prologo della nostra collezione Trash-fetish, qualche minuto di consigli per gli acquisti!
- Stufo della solita giocata? Prevedi sempre le mosse che faranno i personaggi, e ti annoi? Corwin ‘confondi e sorprendi’ è la soluzione! Rendi le tue giocate dei rebus irrisolvibili e costringi i tuoi amici a chiederti di spiegarti meglio! Circondati di donne e bardi, dando vita alla tua piccola improbabile congrega segreta, e nessuno potrà più dirti…’ti ho fregato’!
°Attenzione, la versione demone non è più disponibile. Comprensivo però di capelli biancastani e dell’unica, vera cavalla pezzata (the original).
Appunti di Viaggio
di Vahn il Cantastorie
diciotto mesi prima del disastro
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Ho di nuovo perso di vista mio fratello Azrael, e con lui sono sparite le mie speranze di ottemperare alla promessa che feci tre anni fa. Mi ha lasciato solo una splendida spada come ricordo, prima di farsi divorare dalle sue care ombre.
Ho fallito anche in questo, e il peso della frustrazione è come un macigno che mi stritola l'anima, senza rumore.
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La sete che mi divora è inestinguibile.
Sono stato un debole e uno sciocco nel credere di potermi liberare di un peso sostituendolo con qualcosa di ben più grave e oscuro, che ora mi perseguita.
Lui ha preso me, poi Mirael, poi Maseeri, come un macabro collezionista di bambole.
Lo sento dentro, ormai, ed è palese anche agli altri. Non sono più io.
Spero che Steel riesca a ritrovare quell'arma in fretta, e a porre fine a quest'agonia.
sedici mesi prima del disastro
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Da quando Corwin ha lasciato Ghileas e se n'è andato a Lamar, le cose sono peggiorate al bivacco. Io e Maseeri cerchiamo di tenere unito un mucchio di fili sciolti e spaiati come gli oggetti ritrovati in una casa dopo un furto; Hamild e il suo nuovo gruppetto di amici si incontrano molto spesso fuori dalla luce del fuoco, e a volte il suo sguardo mi mette i brividi.
Le fiamme antiche non bruciano più, ormai. Il vecchio Gand se ne è andato da più di due anni, Nero lo ha seguito l'anno scorso. I fratelli di mare sono lontani e non ho più notizie nemmeno di Thamior.
Da quando Maraviglia comanda le Serpi, non mi sento più al sicuro dentro le mura della Cueva, che una volta chiamavo casa. L'ultimo nostro incontro mi ha lasciato un brutto segno ed ora vedo il suo ghigno borioso dietro ogni angolo, ed ho paura.
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Sono partito per Fengard.
Non avevo più le forze di rimanere tra le mura del ducato. Sono al limite ormai.
Sento che se non faccio qualcosa per liberarmi di Lui, mi consumerà da dentro, uccidendomi.
quattordici mesi prima del disastro
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Non ho più scritto nulla da quando sono stato rinchiuso all'Accademia.
I ricordi sono vaghi, e riaffiorano raramente, come ombre mobili sotto il pelo di un'acqua contaminata e torbida. Sono debole, ma in qualche modo mi sento come svuotato.
Dovrò parlare con Owyn e chiedergli che cosa è successo.
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Sono passati molti giorni ed ho ripreso a suonare come non facevo da tempo.
Quello che ho fatto è stato orribile, ma in qualche modo tutto si è risolto per il meglio.
Mi sento più in forze e voglio ritornare al Ducato.
Non ho più avuto notizie da nessuno dei fratelli in questi mesi e un cupo presentimento non mi fa dormire bene...
dodici mesi prima del disastro
–
È un giorno triste come una notte nebbiosa senza luna.
Mi chiedo se il Fuoco si sarebbe potuto spegnere in un modo più ingiusto e tremendo di questo.
La morte di Corwin ha spezzato qualcosa di antico, che non credo potrà più essere riaccomodato;
Le fiamme languivano già da tempo, è vero, ma spegnersi così no. Questo proprio non lo meritavano.
Non dev'essere stato solo per quella decisione del Corvo di trasferirsi a Necromunda che Hamild e i suoi hanno agito in quel modo. Era una cosa premeditata da tempo, lo sento. E in parte me ne sento il peso addosso, di questa colpa, perché in assenza del Principe io e Maseeri abbiamo avvicinato troppe persone con troppa leggerezza, e non ci siamo accorti delle serpi che accoglievamo in seno con così tanta fiducia.
Non sono riuscito nemmeno a ritrovare i corpi. Corwin, Shaen, Jeal…sono morti in tre, ma hanno trascinato con loro tutti quanti; è come se fossimo tutti morti.
–
C'è un silenzio teso e pesante in città. Nemmeno tra gli alberi del Sacro posso dirmi sicuro.
Non so più distinguere i fratelli dai nemici e vedo lame guizzare nel buio dei vicoli.
Quello che era rimasto della Fratellanza si è dissolto tra le mie dita come sabbia al vento, e non ho più un posto che possa chiamare casa.
Mi nascondo. L'unica cosa che riesco a fare è pensare alla morte così assurda dei miei fratelli; è calata come una coltre di gelo sulle fiamme del bivacco, che ora agonizzano e presto, lo so, si spegneranno del tutto. Io non ho la forza di tenerle vive da solo.
sei mesi prima del disastro
Ho salutato Maseeri e Mirael prima di tornare per l'ultima volta al bivacco.
Il fuoco era spento sotto la pioggia della notte scorsa, e la radura era coperta di fango smosso.
Mi sono avvicinato al cerchio di sassi che circondava le ultime braci rimaste del grande falò e l'ho superato, camminando sui legni carbonizzati ancora tiepidi, che scricchiolavano e gemevano come cani abbandonati a se stessi.
Il cuore mi si è stretto davanti a quello spettacolo tristissimo, e non ho potuto fare altro che raccogliere alcuni amabili resti di quel fuoco e metterli al sicuro, per portarli via da quel luogo che un tempo pulsava del calore della vita, ed ora è diventato freddo e vuoto come un pozzo di morte.
Prima di andarmene, ho suonato in solitudine il requiem che ho finito di comporre ieri, per il Principe e i fratelli caduti, come feci con Mad. Non c'era nessuno ad ascoltare.
cinque mesi prima del disastro
_
Ho raccolto le mie cose su un carro. La tenda l'ho lasciata al bivacco, perché sarebbe stato come portarsi dietro un cadavere.
Tutto quello che è accaduto a me, personalmente, e ai fratelli e a questo ducato, fa presagire una fine ancor più cupa, che voglio evitare a tutti i costi. Tira un vento malato tra queste mura, ed ho paura che la scia di morti non finirà. Devo andarmene al più presto, con Maseeri. L'unica, oltre Mirael, che riesco ancora a guardare negli occhi senza tremare.
La piccola donna è legata al suo destino, che è diverso dal nostro; sono certo però che sopravviverà e che ci rivedremo altrove, in un altro tempo.
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Con me ho conservato dieci legni bruciati e anneriti di quel Fuoco.
Non so perché, forse per nostalgia o rispetto. Mi sembrava giusto.
Non so nemmeno cosa ne farò, ora che tutti i fratelli che avevo sono perduti.
due settimane dopo il disastro
La notizia della distruzione di Ghileas è arrivata fin qui, a Iolia.
Era un destino fin troppo chiaro e ringrazio le Muse per avermelo mostrato per tempo, ed avermi fatto abbandonare quelle terre maledette prima che fosse troppo tardi.
_
Maseeri ha voluto partire da sola per ritrovare alcune sue conoscenze che si erano perdute dopo la caduta del Ducato. Le ho dato un legno del Fuoco, che lo conservi come ricordo e segreta speranza che un giorno, forse, possa riaccendersi da qualche altra parte.
Mi ha guardato come si guarda un bimbo che racconta un sogno strano, ma mi ha sorriso.
Spero tanto di rivederla.
Ora ho un lavoro qui, ma sono davvero solo, per la prima volta dopo molti anni.
cinque anni dopo il disastro
_
Anche quest'ultimo ingaggio al Baccanale del Maraja è terminato bene, lasciandomi come sempre abbastanza denaro per ripartire, ma non abbastanza per rimanere e costruire qualcosa di duraturo.
Ho viaggiato per cinque anni dopo il disastro, vivendo a Iolia, nella bottega di un ottico; nelle campagne attorno a Serpege, insegnando canto in un convento di Sorelle del Silenzio; e ora qui, nel principato di Sairmù, tra le calde dune e i venti occidentali che soffiano incessantemente.
Per molto tempo mi sono illuso di potermi lasciare alle spalle tutto, e ricominciare.
Riprendere la mia libertà per altre vie...
Ma non è così. Ora posso dirlo con sicurezza: sono stato come un fantasma tra i vivi, in fuga dalla propria questione in sospeso.
È passata abbastanza acqua sotto i ponti.
Non ho più avvertito la presenza di Knives da anni, e presumo che Steel sia riuscito nel suo intento di ucciderlo. Hamild e la sua frangia dissidente staranno per certo pendendo da qualche forca.
Sono stanco di fuggire, e penso sia arrivato il momento di ritornare al sud.
cinque anni e tre mesi dopo il disastro
Ho provato a scrivere i nomi che ricordavo su un foglio. Come una lista, nell'ordine che mi suggeriva la memoria:
Corwin
Maseeri
Nero
Alerik
Thamior
Isthar
Shana
Melisandre
Akan
Guillaume
Fanari
Imzadi
Ramon
Jael
Shaenlyr
Gandalf
Hispanico
NajibBenAdil
Rajid
Ascher
Fortune Shadow
Faelya
Ho cercato di ricordare i loro volti e le loro voci, e di immaginare i luoghi che i loro occhi stanno vedendo in questo momento. Anche per i morti, o quelli ritenuti tali.
Io non ho visto con i miei occhi il corpo di Corwin, e più di una leggenda sul suo conto narra di come egli sia ritornato a camminare tra i vivi, dopo essersi bagnato nelle acque scure dell'Averno.
Penso ancora che sia possibile, con quella sua mania di sorprendere, rivedermelo davanti un giorno, sorridente, nel rivolgermi un qualche suo motto di spirito.
Sono un nostalgico e un malinconico, è vero. Ma il pensiero di quei volti è come un soffio di vento fresco sulle braci del mio cuore: lo ravviva con un palpito di fiamma, segretamente.
_
Sono arrivato a Fengard con questa lista nella tasca e i legni del bivacco nella bisaccia. Un pazzo, forse, ma tirato da quello che - sono certo - è un filo teso del destino, di quelli rari, che puoi afferrare solo se ci credi veramente.
Il destino mi ha risposto subito, proprio davanti alle porte della Bianca; arrivato con me, ho rivisto Nero. Mi ha tirato un pugno per la gioia di avermi ritrovato e la paura di avermi perduto in tutti questi anni: anche lui mi cercava.
Ci siamo riabbracciati e gli ho consegnato il primo dei legni del bivacco: in fondo lui è stato come un secondo principe, per le fiamme. Sono convinto che esse se ne siano ricordate e non a caso me l'abbiano fatto ritrovare per primo.
Qualche giorno dopo ho rivisto anche Alerik. È cresciuto il ragazzo, e non sembra più quel giovinetto incerto che sospirava dietro i passi di Melisandre. Mi ha detto di essere diventato anche capitano. Gli ho dato uno dei legni del bivacco, per lui, e un altro, da dare al prossimo fratello ritrovato.
Ho fatto un piccolo segno di fianco ai nomi di Nero ed Alerik.
Non riuscirò forse a segnare tutti i nomi, ma ho ancora sei legni con me da consegnare e non mi fermerò finché non me ne sarà rimasto soltanto uno solo, per me; essi passeranno di mano in mano e dilagheranno da fratello a fratello come un incendio.
Ora so che era determinazione, e non malinconia, quella che il cielo mi instillò nel cuore quando mosse la mia mano per raccogliere quei resti da quel caro fuoco spento.
cinque anni e quattro mesi dopo il disastro
_
Ho lasciato le mura della Bianca, perché mi sono già inguaiato con la milizia cittadina. I vecchi vizi riaffiorano assieme ai sentimenti che mi hanno riportato qui.
Ora sono a Necromunda, e ho già affisso un richiamo nelle pubbliche bacheche, per vedere di ritrovare altri fratelli anche qui.
Ho incontrato un uomo simile a Corwin, che dice di essere un certo Swan, ricco mercante di queste terre. L'ho guardato negli occhi e come sempre mi è stato impossibile capire se stessi fissando un fantasma, un inganno o la realtà.
Gli ho detto il mio nome e spiegato i miei intenti in modo chiaro, cercando di ripescare un barlume di memoria nel suo sguardo, ma non sembra aver funzionato. Forse non è più lui. Forse la morte l'ha cambiato e gli ha preso la memoria, come capita spesso. O forse è davvero chi dice di essere, e sono io lo sciocco che si lascia ingannare dal cuore, come sempre.
_
Dopo alcune lune, la speranza è tornata a riaccendersi: ho rivisto Thamior sulle sponde del lago. Sta bene il biondo e sembra aver capito fin da subito i miei intenti. È diventato capitano e mi ha detto di avere una nave pronta a salpare. Ha detto di aver rivisto Akan, il Guercio.
Ricordo ancora quanto sbraitava quand'ero Fidler sulla Carrerè, per mezza quota.
Se è vero che è vivo, allora c'è la speranza di ritrovare anche altri fratelli di mare.
_
Io e Thamior stiamo discutendo come muoverci, e ho avvisato via lettera anche Alerik e Nero. Il progetto è concreto e quel vecchio brivido è tornato a scorrermi sotto pelle.
Potrei giurare che è così anche per lo Sparviero; lo vedo dai suoi occhi rapaci e da come tracanna il Rhum, in quel modo impaziente, come se volesse riempirsene presto per far navigare le sue idee su mari più fondi.
Anche se i fratelli ritrovati non sono tanti, nei giorni passati ho conosciuto alcuni strani individui, di un certo interesse, che hanno affari tra queste mura.
Non di sole vecchie fiamme può bruciare un nuovo fuoco…
cinque anni e sei mesi dopo il disastro
Questa città non è mai stata sicura, ma viverci ora è come fare una scommessa giornaliera con la morte: voci nell'ombra gridano a un'epurazione totale, alle fiamme che distruggono, alla morte degli eretici. Antichi demoni sono tornati a calpestare questo suolo, e l'ombra di una nuova guerra sembra calare dall'alto, inevitabile.
Mi sono rifugiato alla Rocca, grazie all'aiuto di Steel e di Kazuya, Gigli fuori posto, qui, come in un campo di Gramigna.
Anche loro vogliono lasciare questa città, e presto partiremo tutti per porto Tellar.
Dicono che Lake padre sia ancora vivo e che stia richiamando a sé le sue vecchie schiere.
Sembra che anche Thamior sia d'accordo nell'ammettere che l'affiancarci ai senza Re, in questo viaggio, sia un compromesso inevitabile per cercare di ricostruire qualcosa di nostro, a tempo debito.
Già il gruppo si è allargato; molti ci hanno seguito.
Avremo una nostra locanda in città, ma presto troveremo anche un buon posto dove poter ridare vita al fuoco che per tanti anni è rimasto spento.
Per Corwin, per Mad, per Shaen e per tutti quelli che sono morti, o dispersi, le Fiamme Libere bruceranno come una nuova canzone.
Che il vento porti queste note a chi saprà ritrovare la via del bivacco...
Il resto è storia.